In Italia sono stimati più di sei milioni di persone con malattie oculari croniche invalidanti. Un impegno notevole per il sistema sanitario che riesce a rispondere in modo subottimale alla richiesta di salute in quest’area. La situazione potrebbe ulteriormente peggiorare con l’introduzione dei nuovi LEA prevista a breve che ridurrà l’impegno del SSN a fronte di una tendenza demografica destinata ad acuire il problema.
Negli ultimi anni, la digitalizzazione ha rivoluzionato molti aspetti della medicina e l'oftalmologia non fa eccezione. Le tecnologie digitali stanno cambiando radicalmente il modo in cui le patologie oculari vengono diagnosticate, monitorate e trattate, offrendo strumenti che aumentano l'efficacia e la precisione delle cure. In un'epoca in cui la popolazione invecchia e le malattie oculari croniche, come il glaucoma, la degenerazione maculare e la retinopatia diabetica, sono in crescita, l’adozione di tecnologie innovative diventa sempre più determinante per la gestione efficace di questi disturbi.
L’uso di sistemi avanzati di imaging, come la tomografia a coerenza ottica (OCT), ha permesso agli oftalmologi di ottenere immagini ad alta risoluzione della retina, consentendo diagnosi precoci e dettagliate che prima erano impensabili. Inoltre, l’integrazione di intelligenza artificiale (AI) nei software di analisi delle immagini consente di rilevare automaticamente segni di patologie oculari, riducendo i tempi di diagnosi e migliorando l’accuratezza. Questi progressi tecnologici non solo ottimizzano l'iter diagnostico, ma permettono anche un monitoraggio continuo delle condizioni oculari, grazie a dispositivi portatili e app per smartphone, che consentono ai pazienti di controllare autonomamente lo stato della propria vista e ricevere avvisi in caso di cambiamenti significativi.
La digitalizzazione rappresenta, dunque, un alleato prezioso per migliorare la qualità dell'assistenza oftalmologica e per promuovere la prevenzione e la gestione proattiva delle malattie oculari.
In ambito oftalmologico le tecnologie digitali possono essere applicate per esempio per:
In Italia sono diversi i progetti che applicano soluzioni di medicina digitale alla cura oftalmologica. Recentemente è stata pubblicata la sintesi di una iniziativa condotta durante il Covid per il monitoraggio a distanza dei disturbi visivi e strabismo in età pediatrica, condotto presso l’Unità operativa multizonale di Oculistica di Trento e Rovereto dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari.
L’articolo ha avuto lo scopo di descrivere la app per smartphone TreC Oculistica, utilizzata dall’equipe durante la pandemia. L’App per smartphone, sviluppata dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler, è stata prescritta a quasi 100 pazienti idonei tra settembre 2020 e marzo 2022. I risultatati condivisi sono incoraggianti per i pazienti dagli 11 anni in su per cui le differenze rispetto ai controlli standard non sono significative.
Nel territorio della USL di Bologna, che riunisce 45 comuni, sono attive da maggio 2023 le Virtual Clinics in oculistica. Le cliniche virtuali sono degli spoke periferici dove si eseguono in telemedicina le verifiche diagnostiche e i follow up necessari per gli interventi effettuati presso l’hub altamente specializzato del capoluogo. Tra gli esami disponibili presso le cliniche troviamo OCT e ANGIO-OCT, campo visivo computerizzato, foto del fondo oculare, retinografia, ultrawidefields e tonometria. Nell’ultimo anno le cliniche virtuali hanno preso in carico 7.000 pazienti attraverso i servizi di telemedicina.
Le tecnologie digitali sono applicabili non solo in ambito educazionale e preventivo o diagnostico. Sono sempre più evidenti i vantaggi anche nell’area della riabilitazione.
Il Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti in collaborazione con NIDEK Technologies ha messo a punto una piattaforma di teleriabilitazione visiva ‘EYEFitness’ che dopo essere stata ampiamente diffusa ed utilizzata ha mostrato tutti i vantaggi derivati dalla facilità di accesso e di utilizzo.
Al momento gli stanziamenti PNRR dedicati alla medicina e alla sua evoluzione tecnologica non fanno esplicito riferimento alla oftalmologia anche se gli investimenti a beneficio dei pazienti fragili certamente includono gli anziani over 65 affetti da maculopatie o altre patologie oculari croniche.
Gli ospedali di comunità distribuiti sul territorio previsti dal PNRR potrebbero certamente diventare, grazie alle tecnologie digitali, lo strumento per garantire maggior accesso alle cure specialistiche anche in area oftalmica.
Artificial intelligence and digital health in global eye health: opportunities and challenges Tan, Ting Fang et al. The Lancet Global Health, Volume 11, Issue 9, e1432 - e1443
Digital health during COVID-19: lessons from operationalising new models of care in ophthalmology Gunasekeran, Dinesh V et al. The Lancet Digital Health, Volume 3, Issue 2, e124 - e134
Faes L, Maloca PM, Hatz K, Wolfensberger TJ, Munk MR, Sim DA, Bachmann LM, Schmid MK. Transforming ophthalmology in the digital century-new care models with added value for patients. Eye (Lond). 2023 Aug;37(11):2172-2175. doi: 10.1038/s41433-022-02313-x. Epub 2022 Dec 3. PMID: 36460858; PMCID: PMC9735073.
Racano, E., Malfatti, G., Pertile, R. et al. A novel smartphone App to support the clinical practice of pediatric ophthalmology and strabismus: the validation of visual acuity tests. Eur J Pediatr 182, 4007–4013 (2023). https://doi.org/10.1007/s00431-023-05058-1