Nel 2021 la spesa per la Sanità digitale in Italia corrisponde a 1,69 miliardi di euro, circa il 12,5% in più rispetto al 2020 in cui la stima era pari a 1,5 miliardi di euro: il percorso verso una Sanità più evoluta è in atto. Nel 2021, nonostante l’assenza delle risorse del PNRR, si osserva già una crescita superiore rispetto agli anni precedenti, ma non ancora sufficiente per il “cambio di marcia”. La tanto agognata trasformazione digitale potrebbe arrivare grazie ai fondi previsti dal PNRR, che dedica a riforme e investimenti nel settore Salute l'intera Missione 6¹, con ben 15,63 miliardi di euro.
Questa è la fotografia scattata dall’Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano² nell’ultima ricerca, presentata nel corso di un convegno che Polifarma ha promosso, dalla quale emerge, tra l’altro, che sia le strutture sanitarie, sia MMG e Specialisti auspicano in prospettiva una adeguata preparazione culturale in ambito digital a supporto del modello della Connected Care, “cioè l’ecosistema digitale che vede il cittadino/paziente al centro, connesso con tutti gli attori del sistema sanitario che hanno un ruolo nel suo percorso di cura e salute per comunicare, scambiare dati e informazioni e svolgere in modo più efficace e sostenibile i percorsi di prevenzione e cura”.
Lo sviluppo di soluzioni aziendali per garantire la raccolta del dato di cura del paziente, come la cartella clinica elettronica, i sistemi per l’integrazione ospedale-territorio e, in particolare, la telemedicina e le soluzioni che consentono l’integrazione con sistemi regionali e/o nazionali come il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), sono tra gli ambiti di investimento previsti dal PNRR ritenuti più rilevanti secondo la ricerca sulle direzioni strategiche delle strutture sanitarie italiane, ma nonostante sia chiara l’importanza di investire le risorse del PNRR, non è del tutto chiaro come utilizzarle. Le scarse conoscenze in ambito digitale, inoltre, rappresentano uno degli ostacoli all’innovazione delle strutture sanitarie, oltre a quanto concerne gli aspetti tecnici. Il 38% delle Direzioni Strategiche delle aziende sanitarie indica la mancanza di competenze digitali come barriera all’innovazione e il 40% indica come la cultura aziendale sia poco orientata al cambiamento e alla trasformazione digitale.
Dalla rilevazione svolta sui medici, emerge che il digitale si è ormai affermato nella comunicazione tra professionista sanitario e paziente. Il 73% degli Specialisti e il 79% dei MMG infatti utilizza app di messaggistica per comunicare con i pazienti, che sono molto interessati al loro uso soprattutto per la rapidità con cui è possibile ricevere risposte.
Interessante notare anche che il 44% degli Specialisti e il 37% dei MMG sarebbero interessati alla possibilità di prescrivere una app per supportare il paziente nelle varie fasi del percorso di prevenzione o cura. Tra le app consigliate, infatti, quelle per tenere sotto controllo i parametri clinici e per il monitoraggio degli stili di vita. Emerge chiara anche la propensione per le app sviluppate per migliorare l’aderenza alla terapia riconoscendone di fatto l’importanza per l’engagement del paziente nel corso del suo patient journey.
Il paziente utilizza le app, seppur in maniera limitata, per tenere sotto controllo i parametri clinici, per il monitoraggio dello stile di vita e per ricordarsi di prendere un farmaco. La metà di questi trova funzionale la condivisione dei dati direttamente con il medico curante. La certificazione delle app, tuttavia, è un aspetto determinante per il loro utilizzo da parte dei pazienti, segno che si registra una propensione all’uso, ma con la necessità di una maggiore affidabilità e sicurezza in termini di qualità e protezione dei dati condivisi.
Nonostante l’aumentato interesse per questi strumenti, Specialista e MMG non hanno ancora chiaro quali elementi differenzino le app in ambito salute dalle Digital Therapeutics (DTx). Anche per i medici emergono dubbi sui percorsi di validazione di queste soluzioni e sulle opportunità che possono essere connesse dal punto di vista dell’innovazione.
A questo proposito, il PNRR prevede proprio risorse dedicate allo sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale sanitario necessarie a fornire gli strumenti e le conoscenze per affrontare al meglio il progresso scientifico e tecnologico.
Intercettando questo bisogno, Polifarma e l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza hanno firmato un accordo per dare vita a percorsi di alta formazione nell’ambito della medicina digitale. Questa sinergia nasce con lo scopo di supportare pazienti, operatori e professionisti sanitari nel campo della Digital Medicine, grazie a programmi formativi ed educazionali. Il percorso dedicato al paziente è già iniziato, mentre il programma dedicato al MMG punterà a offrire un percorso educativo in grado di fornire le conoscenze e le competenze necessarie alla miglior comprensione ed utilizzo della tecnologia digitale in medicina al fine di garantire la migliore offerta di assistenza possibile.
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