Polifarma accanto a SIOL per portare all’attenzione del legislatore le criticità delle patologie oculari: tra marginalizzazione della disciplina e necessità di prevenzione
A margine del congresso nazionale, la Società Italiana di Oftalmologia Legale (SIOL) ha portato all’attenzione delle istituzioni le criticità che interessano il settore delle patologie oculari, un ambito sempre più marginalizzato nonostante la sua centralità per la salute pubblica. Durante una conferenza stampa organizzata alla Camera dei deputati, in un momento decisivo come quello della definizione della manovra economica, i parlamentari presenti hanno ascoltato con attenzione le problematiche sollevate dagli esperti, evidenziando la necessità di un dialogo concreto tra istituzioni, scienza e aziende.
Tra le voci presenti anche quella di Polifarma che, con oltre un secolo di storia alle spalle, è oggi impegnata a raccogliere le nuove sfide della salute oculare attraverso la tecnologia digitale e la medicina di prossimità. Con una visione radicata nell’eticità e nella collaborazione tra scienza e industria, Polifarma rappresenta un esempio di come le aziende possano giocare un ruolo nello sviluppo di soluzioni innovative per il settore.
Uno dei principali temi emersi nel corso della conferenza stampa è stato il drastico ridimensionamento della presenza ospedaliera per l’oftalmologia. Il Prof. Filippo Cruciani, Segretario scientifico SIOL, a titolo di esempio ha evidenziato come a Roma, dai 649 posti letto del 1983 riservati all’oftalmologia, oggi se ne contino appena 35, disseminati in diversi reparti, con la conseguente perdita di servizi essenziali come l’ambulatorio specialistico e la consulenza immediata nei pronto soccorso. Cruciani ha sottolineato che, nonostante i pronto soccorso oftalmologici gestiscano oltre 50.000 prestazioni all’anno, la deospedalizzazione ha lasciato i pazienti con liste d’attesa interminabili e una ridotta disponibilità di specialisti.
Il problema della privatizzazione è un altro nodo da sciogliere: il sistema sanitario rimborsa le visite oculistiche molto meno rispetto al privato, spingendo i cittadini a ricorrere a strutture private e aggravando ulteriormente le disuguaglianze.
Nonostante sia noto che l’80% delle patologie oculari siano curabili con una diagnosi precoce, la prevenzione continua a essere trascurata e a non ricevere l’attenzione necessaria, ha ricordato il Prof. Demetrio Spinelli, Presidente della SIOL. Le case della salute, pensate per colmare le lacune del sistema, dovrebbero coinvolgere nuove figure come gli ortottisti, mentre i pronto soccorso oftalmologici dovrebbero essere organizzati su base provinciale per garantire una copertura più efficace.
Spinelli ha inoltre segnalato come la progressiva trasformazione della chirurgia oculare in una pratica ambulatoriale, abbia portato a una svalutazione economica degli interventi, citando ad esempio quello alla cataratta, con remunerazioni che variano drasticamente da regione a regione, rendendo insostenibile la gestione per alcune strutture ospedaliere.
Le proposte della SIOL
La SIOL ha presentato alle istituzioni una serie di richieste concrete, tra cui il necessario potenziamento dei pronto soccorso oculistici, il coinvolgimento degli ortottisti nel sistema sanitario e un maggiore controllo sulla privatizzazione della disciplina. Proprio a questo proposito, il Prof. Cruciani ha anche ricordato che la salute visiva è stata classificata dall’OMS come un indicatore chiave per valutare la copertura universale assistenziale, un aspetto che non può essere trascurato nella pianificazione del sistema sanitario.
L’on. Gianni Girelli, promotore dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza di tenere aperto un dialogo costante tra scienza e politica, riconoscendo che la macchina politica spesso arranca rispetto al progresso della ricerca scientifica. Anche l’on. Ilenia Malavasi ha evidenziato la necessità di una sanità di prossimità che sia accompagnata da un profondo percorso culturale e da una maggiore educazione dei cittadini alla prevenzione.
La sen. Maria Cristina Cantù ha posto l’accento sul disegno di legge 483, di cui è prima firmataria. Il provvedimento promuove un approccio proattivo per la prevenzione delle patologie oculari cronico-degenerative, come la degenerazione maculare senile e la retinopatia diabetica, e punta a integrare tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, per sviluppare modelli predittivi che ottimizzino risorse e percorsi di cura. Il ddl mira a rafforzare la rete sanitaria con una maggiore sinergia tra oftalmologi, ortottisti e medici di assistenza primaria, oltre a promuovere campagne di sensibilizzazione sui fattori di rischio e sull’importanza della diagnosi precoce per ridurre il carico sociale ed economico legato alla disabilità visiva.
Pietro Ceriola, Business Unit Manager Oftalmologia di Polifarma, ha sottolineato il ruolo fondamentale delle aziende nell’introdurre innovazioni nel settore oftalmologico. Polifarma, in proposito, sta puntando a integrare il tradizionale ambito dei farmaci con tecnologie avanzate per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria.
Faro puntato anche sulla collaborazione tra Polifarma e SIOL nel definire linee guida chiare per un uso corretto della telemedicina in oculistica. L’obiettivo, ha spiegato, è stabilire cosa sia possibile fare in sicurezza e cosa invece richieda limiti precisi, a garanzia sia dei medici, sia dei pazienti. Questa collaborazione, fondata su competenze scientifiche e responsabilità etica, mira a creare modelli innovativi che assicurino un buon uso delle tecnologie, tutelando il rapporto di fiducia tra medico e paziente.
Al termine dell’incontro, i parlamentari presenti hanno espresso la volontà di approfondire le problematiche sollevate, con l’auspicio che le proposte della SIOL trovino spazio nelle prossime iniziative legislative.
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