Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale: come può essere di aiuto la medicina digitale.
Malattie Infiammatorie Croniche
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), note anche con la sigla anglosassone IBD (Inflammatory Bowel Diseases), sono un insieme di patologie caratterizzate da un'infiammazione cronica del tratto gastro-intestinale. Le due forme principali sono la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. La malattia di Crohn può interessare qualsiasi parte del tratto digestivo, dalla bocca all'ano, mentre la colite ulcerosa colpisce specificamente il colon e il retto. Entrambe le patologie hanno caratteristiche cronico-recidivante, alternando periodi di riacutizzazione a fasi di remissione.
Epidemiologia delle MICI
Si stima che nel nostro paese circa 250.000 persone siano affette da MICI, con un'incidenza di 10-15 nuovi casi ogni 100.000 abitanti all'anno e una prevalenza dello 0,2%-0,4% della popolazione. Negli ultimi dieci anni, il numero di diagnosi è aumentato di circa 20 volte, e si prevede una crescita importante della prevalenza ( 30%-40% ) nei prossimi dieci anni. Possono manifestarsi a qualsiasi età, ma l'esordio avviene più frequentemente tra i 15 e i 45 anni. I sintomi comuni includono dolore addominale, diarrea persistente, spesso con presenza di sangue nelle feci, perdita di peso e affaticamento.
Trattamenti e costo sociale ed economico
La gestione di quadri così complessi richiede un approccio multidisciplinare per ridurre l’infiammazione e tenere sotto controllo le remissioni.
I tempi per ottenere una diagnosi sono abbastanza contenuti (entro sei mesi dalla comparsa dei sintomi nella maggior parte dei casi), ma la necessità di coinvolgere specialisti, medici di base e strutture sanitarie può rendere complesso il percorso paziente.
Si tratta di patologie che hanno un impatto elevato sul sistema sanitario in termini di spesa farmacologica e ospedalizzazioni oltre a gravare pesantemente sulla qualità della vita dei pazienti. Una analisi condotta da AMICI Onlus ha calcolato un impatto diretto e indiretto sul paziente di oltre 2 mila euro anno che superano i 16mila considerando i costi medi SSN.
Le opportunità offerte dalla medicina digitale
Le MICI sono patologie di complessa gestione e ad andamento cronico per cui è critico attuare un rigido controllo del decorso e dei sintomi per evitare pericolose riacutizzazioni. Queste caratteristiche rendono la medicina digitale una importante opportunità per migliorare il percorso clinico e la qualità della vita dei pazienti. La relativa giovane età in cui insorge la malattia è un altro punto a favore dell’utilizzo delle tecnologie essendoci minore probabilità di scontrarsi con un digital divide significativo. Diversi studi pubblicati a seguito della pandemia hanno evidenziato le potenzialità, per esempio, della telemedicina e il gradimento da parte dei pazienti anche sulla base di studi clinici randomizzati.
In un contesto così complesso, le soluzioni digitali applicabili sono diverse e potenzialmente in grado di migliorare la gestione e l’esperienza dei pazienti. Fra quelle maggiormente citate dalla letteratura disponibile:
- Telemonitoraggio: per tracciare tempestivamente l’evoluzione della patologia
- Teleconsulto: la possibilità di riferirsi al personale sanitario in caso di urgenze e follow up è risultata gradita alla maggior parte dei pazienti e offre vantaggi logistici indubbi nelle zone più remote
- Tele-educazione: per sostenere i pazienti con le conoscenze adeguate a mitigare rischi ed evoluzioni negative o effetti collaterali. Incluse nella categoria le app che supportano la gestione della dieta.
- Tele-psicologia: una quota importante di pazienti, pur essendo in grado di condurre la normale attività quotidiana, è colpita da ansia e depressione.
Non tutte queste applicazioni sono ancora state sufficientemente studiate nei risultati verso l’approccio tradizionale, tuttavia, la letteratura concorda sui possibili vantaggi e potenzialità.
L’esperienza del Mauriziano di Torino
Anche in Italia le evidenze sono positive. A Torino il progetto IBD Tool è partito poco prima della pandemia e prevede l’utilizzo della telemedicina per seguire pazienti con patologie croniche in ambito gastroenterologico, nel frattempo si è molto ampliato tanto da consentire una analisi puntuale dei risultati. Nel 2022 e 2023 è stato oggetto di pubblicazione e valutazione delle evidenze emerse.
IBD Tool è una web-app attraverso la quale vengono seguiti alcuni dei pazienti affetti da Malattia Infiammatoria Intestinale dell'Ospedale di Torino. Con l’utilizzo di IBD Tool, i medici possono seguire il decorso della patologia con la possibilità di identificare periodi di remissione e recidiva e di ridurre la frequenza di ospedalizzazione dei pazienti. La app, sviluppata dal Politecnico di Torino, è un potente strumento anche per i pazienti, che sono sempre a stretto contatto con il personale sanitario e non si sentono trascurati nei mesi che normalmente intercorrono tra una visita e l'altra. Secondo gli autori nel primo anno di utilizzo della piattaforma, la telemedicina si è rivelata un valido supporto per il trattamento delle malattie croniche intestinali, fornendo ai clinici uno strumento di telemonitoraggio versatile.
Anche la regione Toscana, nel documento di PDTA riguardante le MICI, dedica l’ultima sezione proprio all’importanza della medicina digitale: “L’innovazione tecnologica con le sue diverse modalità di applicazione (…) rappresenta un supporto fondamentale alla cronicità ed è un settore tutto da sviluppare e implementare in ambito MICI. La possibilità di poter avere a disposizione, in tempo reale, le osservazioni di tanti e in particolare le segnalazioni strategiche di “alert” sia esse di tipo medico, infermieristico, psicologico, socioambientale, famigliare, ecc. diventa tracciante e condizionate per le successive azioni intraprese e anche uno strumento per il monitoraggio nel tempo del PDTA”.
Considerando dunque le evidenze disponibili e l'attuale situazione sanitaria, è sempre più chiaro che il sistema sanitario non può prescindere dalla telemedicina e dalle altre soluzioni digitali specie in aree di cronicità complessa come le IBD.
RIFERIMENTI
- https://amiciitalia.eu/sites/default/files/RapportoPDTAMICI.pdf
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- https://www.regione.toscana.it/documents/10180/153838593/All+A+-+Decisione+40_2023.pdf/637624dd-7d1f-1fb4-c6bf-ab071acc6208?t=1698939740645