La teleriabilitazione rappresenta una frontiera innovativa nel campo della riabilitazione cardiologica e polmonare, sfruttando le potenzialità delle tecnologie digitali per fornire assistenza e monitoraggio a distanza. In Italia, questo approccio ha guadagnato notevole attenzione e slancio, specialmente in seguito alla pandemia di COVID-19 che ha accelerato l'adozione di pratiche di telemedicina. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, poi, che destina 1,5 miliardi alla telemedicina, soprattutto per patologie croniche come quelle cardiache e polmonari, lo sviluppo di questa assistenza sanitaria da remoto è destinato a continuare e a diventare un pilastro della riabilitazione.
La teleriabilitazione si configura come un mezzo innovativo per l'erogazione a distanza di prestazioni e servizi riabilitativi, finalizzati a migliorare, ripristinare o mantenere il funzionamento psicofisico di pazienti di tutte le fasce d'età. Nel contesto cardiologico e polmonare, questo approccio si rivela particolarmente prezioso per gestire condizioni croniche e supportare il recupero post-intervento.
La teleriabilitazione cardiologica può essere utile per diverse patologie cardiache, come emerso dal Documento di Consensus Nazionale sulla Telemedicina per le Patologie Cardiovascolari, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità insieme a 19 società scientifiche che fornisce linee guida dettagliate per l'implementazione della telecardiologia, offrendo un importante riferimento per i professionisti sanitari e contribuendo a standardizzare e migliorare l'assistenza cardiologica a distanza in Italia.
Le patologie cardiache più frequenti che richiedono riabilitazioni possono essere:
Nell’ambito polmonare, la teleriabilitazione potrebbe essere utile per queste patologie:
L'implementazione della teleriabilitazione in Italia è stata favorita da recenti sviluppi normativi, tra questi ricordiamo le “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni e servizi di teleriabilitazione da parte delle professioni sanitarie” (2021), il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha dato ulteriore impulso allo sviluppo di progetti di telemedicina territoriale, e il DM 77/2022 - Definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale - che prevede l'integrazione della teleriabilitazione nell'assistenza territoriale del Servizio Sanitario Nazionale, stabilendo standard di qualità e interoperabilità per l'erogazione di prestazioni a distanza, con un focus particolare sulla gestione delle patologie croniche e sull'obiettivo di migliorare l'accessibilità e la continuità assistenziale.
La teleriabilitazione offre un approccio personalizzato e flessibile, consentendo ai pazienti di ricevere assistenza a distanza attraverso tecnologie digitali. Questo è particolarmente vantaggioso per coloro che vivono in aree remote o hanno difficoltà a recarsi fisicamente in ospedale. Inoltre, l'implementazione di programmi di teleriabilitazione è stata accelerata dalla pandemia di COVID-19, portando a una maggiore integrazione della telemedicina nei percorsi di cura.
Le attività di teleriabilitazione comprendono:
Questi servizi vengono erogati attraverso varie tecnologie, tra cui:
La teleriabilitazione in cardiologia è un'alternativa valida ed efficace alla tradizionale riabilitazione cardiaca in centro. Secondo diverse ricerche, offre miglioramenti comparabili nei risultati fisici e funzionali, con elevata aderenza del paziente e bassi eventi avversi. I benefici a lungo termine includono miglioramenti sostenuti nella forma cardiopolmonare e nella qualità della vita, insieme a risparmi sui costi. L'elevata accettazione da parte del paziente e la maggiore accessibilità rendono la teleriabilitazione un approccio promettente per un'implementazione più ampia nell'assistenza cardiaca. Sono comunque necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno i suoi impatti clinici ed economici a lungo termine.
Per quanto riguarda l’ambito polmonare, la teleriabilitazione è un'alternativa promettente alla tradizionale riabilitazione polmonare per quei pazienti con malattie respiratorie croniche. Migliora la capacità di esercizio, riduce la mancanza di respiro e migliora la qualità della vita, garantendo al contempo un'elevata aderenza e sicurezza. Superando le barriere di accessibilità, la teleriabilitazione può aumentare significativamente la portata e l'impatto dei programmi di riabilitazione polmonare. Sono necessarie ulteriori ricerche per standardizzare gli elementi essenziali della teleriabilitazione ed esplorarne i benefici a lungo termine e il rapporto costi-efficacia.
Diverse strutture sanitarie italiane hanno avviato programmi di teleriabilitazione cardiologica e polmonare:
Il Policlinico di Milano ha implementato un sistema di telemonitoraggio per pazienti con scompenso cardiaco, che include la trasmissione quotidiana di parametri vitali e sessioni di videoconsulto con specialisti.
Al centro Cardiologico Monzino, è attiva una Centrale Operativa di Telecardiologia, nata nel 2000 come supporto alla realizzazione del progetto di riabilitazione domiciliare post-cardiochirurgica e specializzatasi sempre di più nel tempo nella gestione delle problematiche cliniche a distanza. La Centrale, in cui opera personale medico-infermieristico appositamente dedicato, è attiva 24h su 24h e 365 giorni/anno.
La Regione Toscana nel 2020 ha emanato una delibera (DGR 464 del 6/4/2020) che consente la gestione domiciliare del paziente cronico con telemedicina e teleassistenza. In passato (2010-2011) a Pistoia è stata testata una modalità di monitoraggio degli outcome funzionali di percorsi di riabilitazione respiratoria ambulatoriale attraverso l'uso di sensori di movimento (contapassi e holter metabolico). I risultati erano stati positivi e ad oggi si sta progettando un nuovo programma di teleassistenza per pazienti BPCO, che includerebbe monitoraggio post-trattamento ambulatoriale, sessioni miste presenza/remoto, e televisite di controllo.
Ci sono poi diverse app e piattaforme attive:
SDIM (Sistema Diagnostico Integrato Multifunzione): realizzato da Medicaltech, attiva presso il Polo Tecnologico di Rovereto (TN) di Trentino Sviluppo, è alla base del progetto Ri.Car.Do (riabilitazione cardiologica domiciliare) realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento. Consente il monitoraggio di pazienti con eventi cardiaci sospetti o cronici. Integra telecardiologia e teleriabilitazione, fornendo informazioni utili ai medici per la valutazione a distanza. È utilizzato per la riabilitazione domiciliare post-infarto e per pazienti con insufficienza cardiaca.
Tholomeus, prodotto da Biotechmed, permette ai pazienti di comunicare vari parametri vitali ai medici, come pressione arteriosa e frequenza cardiaca. Supporta anche esami diagnostici come ECG e monitoraggio pressorio. Facilita l'accesso a esami diagnostici in farmacia e consente comunicazioni dirette con i medici tramite chat o e-mail.
MedicRehApp: realizzata da MedicAir in collaborazione con Euleria Health, è un dispositivo per la teleriabilitazione cardiorespiratoria che consente di realizzare un programma di teleriabilitazione domiciliare con monitoraggio dell’esercizio e supervisione a distanza da parte del professionista sanitario.
I risultati e l'efficacia della teleriabilitazione mostrano un quadro promettente, ma ancora in fase di sviluppo. La teleriabilitazione viene vista quale strumento potenzialmente capace di migliorare i risultati post-intervento cardiaco e di ridurre il rischio di recidive e mortalità. Tuttavia, è importante notare che sono necessari ulteriori studi a lungo termine per confermare pienamente questi benefici.
Dal punto di vista economico, si ipotizza che la teleriabilitazione possa avere ricadute positive sul sistema sanitario, anche se questa ipotesi richiede ancora verifiche empiriche. Le linee guida nazionali suggeriscono che questo approccio possa contribuire a migliorare l'adesione dei pazienti ai trattamenti, un aspetto cruciale per il successo della riabilitazione.
Un altro potenziale vantaggio della teleriabilitazione riguarda l'efficienza dei servizi riabilitativi domiciliari. Si ritiene che possa consentire la presa in carico di un numero maggiore di pazienti, ampliando così l'accesso alle cure riabilitative. Ma anche in questo caso, mancano dati quantitativi a supporto di questa affermazione.
Per quanto riguarda i possibili sviluppi, il futuro della teleriabilitazione cardiologica e polmonare appare promettente, soprattutto se integrato con le nuove tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e aumentata, l’integrazione con l'Internet delle Cose (IoT – Internet of things). L’obiettivo è quello di arrivare a una teleriabilitazione sempre più avanzata e personalizzata, usando dati genomici e biomarcatori per una personalizzazione sempre più precisa dei programmi riabilitativi e per sviluppare terapie digitali su misura, basate sul profilo individuale del paziente.