Che il nostro smartphone fosse capace di piccoli e grandi miracoli informatici, già lo sapevamo, ma l'utilizzo che riesce a farne la startup israeliana Binah.ai, pare futuristico persino per gli utenti più all'avanguardia. Parliamo infatti di una tecnologia capace di trasformare il nostro apparecchio telefonico in un dispositivo volto a monitorare lo stato di salute del paziente, nonché capace di controllare i suoi segni vitali in tempo reale: la frequenza cardiaca, la saturazione e la frequenza respiratoria.
Anche questa nuova tecnologia pare essere arrivata in tempo per agevolare l'utilizzo della telemedicina durante la crisi mondiale vissuta dal sistema sanitario nel 2020 all'insegna del Covid. Binah.ai, infatti, una Digital Therapeutics fondata nella Startup Nation nel 2016, utilizza le fotocamere di smartphone, tablet e computer per scansionare la pelle di un utente e dedurne delle informazioni preziose sul suo stato di salute, senza incontrare frontalmente il medico di famiglia in un primo momento, bensì inviandogli successivamente i risultati del test. Il ruolo del paziente nell'era di Binah.ai, non potrebbe risultate più semplice: guardare nella fotocamera del cellulare e consentire al sistema di tecnologia artificiale AI di misurare i propri segni vitali.
Fonte: calcalistech.com
Il colore della pelle, d'altronde, è costantemente soggetto a rapidi cambiamenti, troppo leggeri per essere notati dall'occhio umano, ma che riflettono lo stato fisico e il funzionamento del corpo. Il principio tecnologico di Binah.ai infatti è quello di prende in considerazione questi cambiamenti e trarre delle conclusioni sui segni vitali dell'utente, poiché essi indicano lo status del flusso sanguigno sotto la superficie della sua pelle.
Anche l'azionamento della tecnologia in questione risulta elementare: l'utente non deve fare altro che rivolgere lo sguardo verso la fotocamera del proprio telefono cellulare per un massimo di 45 secondi, e il gioco è fatto. A seconda delle funzioni della fotocamera dello smartphone, essa può registrare un video ad una velocità di 30/120 fotogrammi al secondo e raccogliere così migliaia di informazioni sul paziente, pronte per essere elaborate dal medico curante. Il telefono, infatti, analizza questi fotogrammi video per distinguere le differenze di luce rossa, verde e blu (RGB) riflessa dalla pelle, nel momento stesso in cui l'utente guarda la fotocamera, risparmiando così al medico le visite di routine e fornendogli direttamente i risultati della visita digitale. La piattaforma si basa sulla tecnologia di imaging rPPG (fotopletismografia remota) più comunemente utilizzata da AppleWatch e i dispositivi Fitbit. Il sistema in questione, inoltre, non registra dei video, ma elabora i fotogrammi in tempo reale, riducendo così i rischi per la privacy.
Inoltre, pare che Binah.ai stia riscuotendo un grandissimo successo in Germania, con oltre dieci milioni di utenti che beneficiano della tecnologia. Dopo aver vinto il decimo Open Innovation Contest nella sede centrale di NTT DATA a Tokyo, il fondatore della Digital Therapeutics, David Maman, ha dichiarato di voler espandere il suo mercato quanto più velocemente, arrivando così in altri paesi asiatici ed europei, tra ai quali anche l'Italia.
Bibliografia