In un rapporto presentato dal CEO lo scorso luglio, Apple sintetizza i pilastri della sua strategia sulla digital health. Si tratta del primo ‘coming out’ da quando otto anni fa è iniziato il percorso in questo settore del gigante digitale.
Il documento esplicita l’intenzione di voler continuare a lavorare per rendere disponibili ai consumatori:
Apple dichiara di voler offrire agli utenti il pieno controllo dei propri dati sanitari garantendo un crescente coinvolgimento nella gestione della salute, e strumenti per un processo decisionale sempre più informato.
La strada è stata aperta nel 2014 con la prima versione della applicazione Health e la commercializzazione di AppleWatch nel 2015, con lo scopo di centralizzare i dati relativi allo stile di vita ed alla salute.
L’attività e le strategie future dell’azienda vengono declinate su due target fondamentali:
Si tratta dell’obiettivo su cui si è focalizzato lo sviluppo della App Health che oggi consente agli utilizzatori di visualizzare tutte le loro informazioni sanitarie. Gli utenti possono ora archiviare oltre 150 diversi tipi di dati dai dispositivi proprietari (Apple Watch, iPhone…) e di terze parti, oltre ai dati disponibili sulle cartelle cliniche delle istituzioni connesse negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada. I dati possono, se lo desiderano, essere condivisi con i caregiver. Inoltre, la funzione ‘Trends’ che analizza lo storico dei dati, permette di evidenziare l’evoluzione dei parametri con modalità di facile interpretazione.
Il documento pone particolare enfasi sul tema della protezione dei dati messi in sicurezza da criptazione, che nelle versioni più recenti applica l'autenticazione a due fattori predefinita e un passcode. I dati così vengono archiviati in modo che Apple non possa accedervi. Le informazioni app Health, si sottolinea, non vengono mai condivise con terze parti senza l'autorizzazione esplicita dell'utente.
Il report “Empowering people to live a healthier day¹” si riferisce specificamente alle funzionalità di AppleWatch che tracciano particolari condizioni cliniche o di comportamento allertando gli utilizzatori (e/o eventualmente i care-giver connessi). L’AppleWatch è infatti particolarmente ricco di sensori che riguardano l’attività cardiaca, e si è molto evoluto rispetto alle prime versioni orientate esclusivamente al fitness che rilevavano esclusivamente la frequenza.
Oggi il sistema fornisce servizi di ‘lettura’ dei parametri, ad esempio allerta in caso di frequenze alte durante momenti di riposo (tachicardia) o se il battito rallenta molto (bradicardia) per periodi prolungati. Recentemente FDA ha dato parere positivo a una funzionalità destinata ai soggetti con fibrillazione atriale² in grado di tracciare le irregolarità del ritmo cardiaco, e così supportare gli specialisti a monitorare questi pazienti. In tutti questi casi il termine ‘supportare’ è la chiave, in quanto l’elaborazione dei dati fornita dalle applicazioni non si sostituisce alla interpretazione del clinico (NdA).
Nel documento condiviso Apple rivendica l’impatto positivo delle applicazioni proprietarie sul benessere psicofisico degli utenti. Si fa particolare riferimento ai costi sociali collegati alla sedentarietà come causa di patologie invalidanti come obesità e disturbi del metabolismo.
Per esempio, l ’ultimo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla obesità in Europa³ è stato pubblicato lo scorso 3 maggio, e rivela che i tassi di sovrappeso e obesità hanno raggiunto proporzioni epidemiche e sono ancora in ulteriore aumento. Nessuno dei 53 Stati membri è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo dell'OMS di fermare l'aumento dell'obesità entro il 2025. La pandemia ha avuto effetti devastanti sulla qualità di vita delle persone affette da questa patologia.
Gli sviluppi introdotti progressivamente nella suite, sottolinea Apple, consentono agli utilizzatori di tracciare i risultati della loro attività fisica, fissare degli obiettivi e condividere i successi con la cerchia di amici, ingaggiandoli a mantenere uno stile di vita più sano. Si tratta certamente di un contributo importante considerando che le conseguenze di una insufficiente attività fisica provocano solo in Europa mezzo milioni di morti ogni anno⁴.
Le App sviluppate per i clienti Apple coprono anche altri aspetti relativi al benessere sia fisico, per esempio quelle relative alla salute femminile o la qualità del sonno, sia psicologico come i programmi di Mindfulness.
Per quanto focalizzata sul mantenere un vantaggio competitivo verso i maggiori concorrenti, l’azienda ha oculatamente scelto di condividere alcune funzionalità base delle app sviluppate nel tempo, che vengono ampiamente utilizzate da terzi per rilasciare suite sempre nuove dedicate alla salute e al benessere. D’altra parte, ciò permette a queste app di essere compatibili con Apple Health⁵ ed integrare i dati prodotti da queste soluzioni nel sistema proprietario.
I fondamenti strategici orientati all’utente finale della digital health di Apple armonizzano una indubbia potenza tecnologica e di ricerca, con dei bisogni primari di responsabilizzazione degli individui sulla propria salute e la necessità di padroneggiare i relativi dati. L’accento posto sui temi di privacy e regolatori è interessante, benché forse ancora distante dagli approcci europei al tema, mentre la disponibilità a condividere con terzi alcune API è risultata certamente funzionale allo story telling.
La seconda parte di “Apple health digital strategy per la ricerca medica e scientifica” sarà presto disponibile.
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