La descrizione della Missione 6 del PNRR¹ incentrata sulla salute cita i termini innovazione, telemedicina e digitalizzazione associati a territorialità prossimità e accesso. Un totale di oltre 31 miliardi di euro in gran parte focalizzati su ‘Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale’. Ma quale può essere il percorso ottimale per perseguire obiettivi concreti in grado di generare impatto e valore per i cittadini? Quali le indicazioni per indirizzare i bisogni e le criticità evidenziate dalla recente crisi sanitaria attraverso le tecnologie?
La mancanza di informazioni solide sullo sviluppo dell’emergenza ha segnato molte delle iniziali difficoltà di gestione, dovute tra l’altro alla raccolta e alla gestione dei dati, creando sfiducia verso le istituzioni sanitarie.
Il potenziamento delle infrastrutture di raccolta dati sulla salute dei cittadini a scopo di gestione e prevenzione e non solo sulle prestazioni sanitarie per motivi di rendicontazione economico-gestionale dovrebbe essere una priorità del piano. Paradossalmente la presenza di un sistema sanitario nazionale universalistico non si è rivelato un vantaggio finora, sia a causa delle responsabilità regionali che hanno sviluppato sistemi a velocità e struttura diverse, sia per le complessità normative.
Così, Paesi con prevalenza di sanità privata dispongono oggi di dati sanitari in ‘real world’ molto più utili alla pianificazione sanitaria rispetto a noi. Il PNRR è una occasione irripetibile per integrare le informazioni utili alla cura dei pazienti (a partire da un Fascicolo Sanitario Elettronico potenziato) in ottica di prevenzione e personalizzazione dell’approccio.
Un set di dati sanitari di base pienamente integrato e accessibile ai pazienti e ai loro caregiver professionali è il fondamento per un approccio alla cura che serva a ‘conservare la salute’ piuttosto che sforzarsi di ristabilirla quando compromessa.
Durante l’emergenza pandemica i pazienti che hanno vissuto le maggiori difficoltà nel gestire i problemi di salute sono stati i malati cronici più gravi e fragili. La necessità ha innescato molti progetti virtuosi di tele-monitoraggio e telemedicina che meritano di essere considerate ‘palestre’ interessanti da portare a sistema con gli investimenti de PNRR.
Il PNRR è dunque una importante opportunità, grazie alla regia coordinata e ad alla disponibilità di consistenti investimenti. Durante la Conferenza Stato Regioni di inizio marzo è stato proposto il percorso per arrivare ad una piattaforma nazionale di telemedicina entro il 2024 e l’attivazione di un primo set di servizi sviluppati dalle regioni entro il 2025.
Il documento discusso⁶ parte dalla presa d’atto delle difformità ancora esistenti rispetto alla realizzazione ed attivazione del FSE per insistere sulla necessità di una piattaforma comune da alimentare con progetti regionali in modo da portare il valore della sanità digitale in modo omogeneo a tutti i cittadini. Una ottimizzazione indispensabile per cogliere appieno la potenzialità del digitale nel garantire l’accesso e la personalizzazione delle cure.
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