La teleriabilitazione rappresenta una frontiera innovativa nel campo della riabilitazione, offrendo nuove opportunità per il trattamento dei disturbi visivi. Questo approccio, che sfrutta le tecnologie digitali per fornire terapie a distanza, può migliorare significativamente la compliance dei pazienti, un aspetto cruciale per il successo dei trattamenti riabilitativi.
La teleriabilitazione è un’applicazione della telemedicina ed è definita come l'erogazione a distanza di prestazioni e servizi intesi ad abilitare, ripristinare o migliorare il funzionamento psicofisico delle persone con disabilità o disturbi, sia congeniti sia acquisiti. Questo approccio si avvale di tecnologie come sensori, robotica e intelligenza artificiale per monitorare e guidare i pazienti durante il loro percorso riabilitativo. In Italia, la teleriabilitazione è regolata dal documento intitolato "Indicazioni per l'erogazione di prestazioni e servizi di teleriabilitazione da parte delle professioni sanitarie"1, approvato dalla Cabina di Regia nella seduta del 9 Aprile 2021 e adottato con Accordo in Conferenza Stato Regioni il 18 novembre 2021. Questo documento fornisce indicazioni uniformi per l'intero sistema sanitario italiano riguardo le prestazioni di teleriabilitazione erogate dalle professioni sanitarie.
I servizi di teleriabilitazione possono comprendere una gamma di elementi progettati per valutare, prevenire, trattare, educare o consigliare individui che vivono con patologie croniche. I servizi di teleriabilitazione possono essere sincroni, in cui le prestazioni sono erogate in tempo reale utilizzando la comunicazione video o audio bidirezionale, o asincroni, come la valutazione remota di video registrati o altre misurazioni come sondaggi o test psicofisici. Rispetto alla riabilitazione in presenza, la teleriabilitazione offre potenziali benefici:
Nell’ambito oftalmico, la teleriabilitazione può aiutare i pazienti a mantenere e ottimizzare la loro visione residua, potenzialmente rallentando il deterioramento visivo.
Il deficit visivo è un termine ampio usato per descrivere una riduzione della sensibilità visiva che non può essere corretta con occhiali standard o trattamento medico. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 2,2 miliardi di individui nel mondo convivono con qualche forma di deficit visivo, e circa la metà di questi casi avrebbe potuto essere prevenuta o trattata con cure adeguate. In Italia, le persone con gravi limitazioni visive sono poco meno del 2% della popolazione adulta, ma la percentuale sale al 5% tra gli over 65 e all'8% tra gli over 75. Considerando anche le limitazioni visive moderate, quasi una persona su cinque in Italia ha qualche tipo di problema visivo.
L'impatto del deficit visivo può essere complesso e altamente eterogeneo, influenzando aspetti del funzionamento quotidiano, della mobilità e della qualità della vita. Tra le condizioni oftalmiche ampiamente diffuse come la degenerazione maculare legata all'età, il glaucoma e la retinopatia diabetica, la perdita della vista è tipicamente progressiva e irreversibile; quindi, il supporto si basa fortemente sulla riabilitazione per promuovere l'adattamento, permettendo ai pazienti di gestire meglio le sfide associate alla perdita della vista e di vivere una vita indipendente e soddisfacente.
Una scoping review pubblicata sul British Medical Journal2 nel 2023 ha esplorato l'uso della teleriabilitazione per persone con problemi di vista, e i risultati sono piuttosto incoraggianti. Sembra che i pazienti siano generalmente soddisfatti di questi servizi a distanza e che possano trarne benefici concreti nella loro vita quotidiana, migliorando sia le loro capacità funzionali sia la qualità della vita. Inoltre, questo approccio potrebbe rendere i servizi di riabilitazione più accessibili a persone che vivono in aree remote o hanno difficoltà a spostarsi, oltre a potenziali risparmi sui costi.
Tuttavia, gli autori sottolineano che non è tutto oro quello che luccica. Mancano ancora dati sufficienti sull'uso di questi servizi nel mondo reale e nel lungo periodo. Una delle sfide principali sembra essere quella di mantenere i pazienti motivati e impegnati nel tempo, dato che la riabilitazione richiede spesso esercizi ripetitivi e costanza. In conclusione, mentre la teleriabilitazione sembra promettente per le persone con problemi di vista, c'è ancora bisogno di più ricerca per capire quanto sia efficace su larga scala e nel lungo termine. Gli autori auspicano ulteriori studi clinici che utilizzino misure di outcome più uniformi e robuste per valutare meglio questi servizi. Per quanto riguarda l'aderenza terapeutica, la teleriabilitazione può migliorare significativamente la compliance grazie alla sua flessibilità e accessibilità. Permettendo ai pazienti di ricevere le terapie direttamente a casa, si riducono le barriere logistiche e si aumenta la probabilità che i pazienti seguano regolarmente il programma riabilitativo.
Un esempio di successo nell'uso della teleriabilitazione per i disturbi visivi in Italia è rappresentato dall'IRCCS Fondazione Stella Maris in Toscana3. Questa struttura ha implementato un programma di teleriabilitazione visiva utilizzando un dispositivo che sfrutta la plasticità dei neuroni multisensoriali per migliorare la percezione visiva dei pazienti con deficit del campo visivo, come l'emianopsia e la quadrantopsia (che riguardano rispettivamente la perdita di metà e di un quarto del campo visivo). Le sessioni di riabilitazione possono essere svolte sia a casa sia in ambulatorio, con i risultati monitorati e analizzati da esperti che prescrivono la terapia per il giorno seguente.
I pazienti che hanno partecipato al programma hanno mostrato miglioramenti significativi nella percezione visiva e nella capacità di svolgere attività quotidiane. La possibilità di ricevere la terapia a distanza ha aumentato la compliance dei pazienti, riducendo le barriere logistiche e migliorando la continuità delle cure.
Un altro esempio di applicazione della teleriabilitazione in oftalmologia è il progetto portato avanti dal Polo Nazionale Ipovisione4 che ha implementato la teleriabilitazione come strumento per facilitare la riabilitazione visiva, specialmente nel contesto post-COVID. Questo approccio consente ai pazienti di eseguire esercizi di riabilitazione a distanza, mantenendo un contatto diretto con gli specialisti. Durante la pandemia, sono state attivate piattaforme simili a videochiamate, permettendo agli esperti di offrire consulenze e supporto a coloro che non potevano recarsi in clinica.
In conclusione, la teleriabilitazione rappresenta una soluzione promettente per il trattamento dei disturbi visivi, offrendo numerosi vantaggi in termini di accessibilità, personalizzazione del trattamento e miglioramento della compliance dei pazienti. Nonostante le sfide ancora da affrontare, l'uso di tecnologie avanzate sta aprendo nuove possibilità per fornire cure di alta qualità a distanza, migliorando così la qualità della vita dei pazienti con disturbi visivi.
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